La visibilità sul web è oggigiorno un fattore molto importante per qualunque PMI che si rispetti, ma è anche importantissimo il traffico che si riesce a convertire, inducendo il potenziale cliente a lasciare un contatto, chiamare per un preventivo o acquistare online. Secondo gli studi degli esperti in marketing digitale, il traffico non è tutto uguale, ma hanno dei valori diversi.
Ad esempio c’è una grande differenza tra traffico generato dai social network, ad esempio generato dalla condivisione di contenuti nella propria pagina, e traffico organico, acquisito tramite le ricerche sui motori di ricerca, in particolare Google. Questo traffico viene generato grazie ad un buon posizionamento del sito nella SERP, ossia nella pagina dei risultati del search engine.
Ad ogni parola chiave digitata dall’utente nella barra di ricerca, il search engine risponderà con una lista di risultati, con quelli più pertinenti in cima. Essere al primo posto di questa lista significa prendere circa il 33% dei click, essere nelle altre posizioni invece significa prendere molti meno click, tanto che, già in seconda pagina, i risultati ricevono meno dell’1% di click.
Tenere sotto controllo il CTR degli annunci organici non solo farà salire il proprio sito internet su Google, ma farà aumentare anche il traffico e le possibili conversioni. Ma come si fa ad ottimizzare un sito web per Google? Vediamo in questa semplice guida quali sono gli step da seguire per fare un buon posizionamento siti internet.
Indice contenuti
Scelta delle parole chiave
Prima di iniziare dobbiamo capire bene il concetto di parola chiave (keyword). Essa non è altro che la domanda che gli utenti chiedono al motore di ricerca e può essere composta da più termini. La keyword è univoca e anche solo lo spostamento di due termini presenti nella stessa, possono far cambiare il valore. “Scarpe uomo online” o “Scarpe online uomo” seppure hanno la stessa “intenzione di ricerca” sono parole considerate diverse, con volumi di traffico e costo diversi.
Quando stiamo per realizzare un nuovo progetto o vogliamo posizionare un sito già operativo, la prima cosa da fare sarà capire il motivo per cui quel sito dovrebbe stare in alto (per farci notare? per vendere? per raccogliere email?) e scegliere di conseguenza le parole chiave che fanno al caso nostro.
Ci sono diversi programmi online che possono creare per te delle liste di keywords utili ai tuoi progetti, ma è solo la fantasia di una persona del mestiere che potrà selezionare le migliori. Le keyword migliori sono quelle che non solo possono portare l’utente a fare l’operazione desiderata una volta giunti nel sito, ma anche che abbiano una buona opportunità di scalata, abbiano poca concorrenza o con un CPC alto.
Solitamente un Costo per Click alto indica che la parola è buona perchè altri hanno investito in una campagna Pay per Click su Google ADS. I settori più concorrenziali saranno già occupati dai siti web di nicchia più grandi, ma questo non significa che con pazienza e dedizione si possano comunque raggiungere dei buoni obiettivi. Una volta scelte le parole chiave possiamo vedere come strutturare le nostre pagine principali.
Come strutturare il sito
Selezionate le parole chiave non ci resta che inserirle nel sito web e nei contenuti. Per prima cosa scegliamo le parole chiave che più ci interessano per metterle in evidenza, ad esempio nelle voci del menu principale e nelle sezioni della homepage. Senza forzare troppo le keywords nel testo e mantenendo una densità keyword inferiore al 4%, inseriamole nei paragrafi e nei sottotitoli.
Il menu e il Footer sono degli elementi ripetitivi per ogni pagina, quindi per non rischiare di duplicare troppo contenuto, è meglio che siano corti e non troppo invasivi. Anzi, per sfruttare a pieno il loro potere di dar valore ai contenuti, è meglio se linkiamo direttamente lì le pagine migliori. Nel menu principale è preferibile inserire le keyword di nostro interesse, ciascuna collegata a una pagina dove si parla specificatamente di quell’argomento, senza fuorviare.
Nella homepage, invece, andranno messe le introduzioni testuali dei vari paragrafi e delle sezioni, con link che rimandano alle pagine con i dettagli. Una buona struttura è quella che consente all’utente di capire al volo di cosa stiamo parlando e di ricercare facilmente le informazioni utili. Se un sito viene strutturato bene, specialmente per mobile, allora avrà buone probabilità di avere un tasso di rimbalzo dell’utente molto basso e una permanenza superiore. La UX e la UI dovranno per tali ragioni camminare insieme, rendendo l’esperienza di navigazione dell’utente in linea con i siti web migliori sulla piazza.
Creazione e ottimizzazione dei contenuti
Dopo che avremo realizzato lo scheletro del nostro sito web e avendo dunque dato un’impronta generale alla struttura che andremo a riempire, dovremo pensare alla realizzazione dei contenuti. La regola è “ad ogni pagina dovrà corrispondere un contenuto diverso, utile e con valore”. Meglio dunque un sito web con 10 pagine ben fatte, che un sito con 100 pagine inutili e ripetitive. Altra regola importante è quella di non copiare i contenuti, perchè se già sono stati indicizzati dal motore di ricerca, ci daranno una penalizzazione.
Non ci sono delle lunghezze standard da applicare quando si redige un testo, ma ovviamente se consideriamo di dover inserire almeno 2 volte la keyword per la quale ci vogliamo posizionare e creare un testo utile, il testo non dovrebbe avere meno di 300 parole. Testi più lunghi possono essere molto apprezzati sia dall’utente che dai crawlers, dato che spesso contengono molte più informazioni e invitano all’azione, come quella di visitare altre pagine di approfondimento oppure di acquistare un prodotto.
I contenuti, che possono essere sia testi che immagini o video, oppure un mix tra questi tre, devono rispondere ad una o due domande al massimo e, possibilmente, queste queries dovrebbero essere correlate tra di loro. Per fare un esempio, meglio non parlare di scarpe uomo e costumi donna nella stessa pagina.
Se abbiamo un sito web realizzato in WordPress potremo utilizzare il famoso plugin Yoast SEO per capire se il nostro contenuto è stato redatto nel migliore dei modi, con lunghezze delle frasi non troppo lunghe, con poche forme passive, con il giusto numero di keyword e con la suddivisione frequente in paragrafi.
Suddividendo il testo in più paragrafi di massimo 200 parole e dando un titolo, una headlines, a ciascuno di essi, saremo in grado di aumentare il piacere alla lettura ma anche di dire chiaramente al motore di ricerca di cosa stiamo parlando. La SEO On-Page è quella serie di strategie atte proprio all’ottimizzazione dei contenuti delle pagine, con conseguente inserimento di apposito TAG, come il Title, la meta descrizione e le Headlines.
Scansione e Link Building
Una volta che avremo realizzato il sito web con una buona struttura e con degli ottimi contenuti, non ci resterà che pubblicarlo e aspettare che i crawler passino per scansionarlo. Se il file robot.txt è stato configurato a dovere, rendendo libero l’accesso alla scansione, allora i nostri contenuti in qualche giorno saranno presenti su Google. Le pagine saranno state così indicizzate. Indicizzate significa sostanzialmente che Google sa che esistono, ma noi invece non sapremo facilmente in quale posizione e per quale parola chiave esse possono essere raggiunte.
Alcuni programmi come SemRush o SeoZoom sono in grado di elaborare delle liste keyword + pagina posizionata, riferito ad un dominio: in questo modo potremo conoscere più o meno la posizione media dei nostri contenuti in correlazione ad una determinata keyword.
Dei buoni contenuti non bastano per posizionare un sito web, perchè va anche impostata la link building, ossia quella serie di backlink (link esterni che rimandano alle nostre pagine) che fanno aumentare il valore del nostro dominio.
Se il nostro sito riceve dei link da domini autorevoli, con contenuti altrettanto buoni, allora sarà più facile essere premiati da Google e posizionarci meglio. Di contro, link spam, proveniente da siti non autorevoli e una massiva acquisizione di link con anchor text forzate, penalizzeranno i nostri contenuti, rischiando addirittura un ban.